Gianna Emanuela, insieme a tutti i suoi familiari, ringrazia con tutto il cuore il carissimo Leonardo Sellitri, il Parroco Don Cornelio Ibeh e il Gruppo di Preghiera “Amici di Santa Gianna Beretta Molla” in Conversano (Bari), per tutto l’affetto, l’ammirazione e la devozione per la sua Santa Mamma.

Rubrica a cura di Leonardo Sellitri

“Una santità che contagia tutti“
S. Gianna amava ripetere: “Dobbiamo essere la luce del mondo, cioè col nostro esempio dobbiamo far risplendere l’ideale della vera vita cristiana”. A tal proposito l'esempio della famiglia Molla è molto significativo. I testimoni viventi che continuano tuttora a incarnare e diffondere il suo messaggio sono i figli Pierluigi, Laura, Gianna Emanuela, la sorella Madre Virginia ed il fratello Mons. Giuseppe Beretta. Ogni volta che mi si chiede di parlare di questa famiglia il mio cuore si riempie di gioia e di gratitudine al Signore per questo immenso dono. Una famiglia “ordinaria“ che svolge come tutte le altre quella che è la routine di tutti i giorni. Conosco la famiglia Molla da quasi dieci anni e già da diverso tempo la conoscenza si è trasformata in una profonda amicizia, in particolare con Gianna Emanuela Molla, l'ultima figlia ossia quella per la quale la santa ha dato la vita, e con Madre Virginia Beretta, religiosa delle Figlie della carità Canossiane e sorella minore di S. Gianna. Suora missionaria, è vissuta per molti anni in India ed è rientrata dalla missione, provvidenzialmente!, in tempo per assistere S. Gianna nella sua agonia. Gianna Emanuela, invece, è medico geriatra, ha accudito il suo papà d'oro negli anni della sua vecchiaia, amorevolmente, senza mai stancarsi, felice di potergli offrire la sua dedizione più completa nel momento del maggior bisogno. Entrando in casa Molla, oltre a respirare un clima di accoglienza, sei assorbito da un profumo di santità al quale difficilmente si può resistere e si percepisce con gioia la grande spiritualità di ciascuno di loro. Ho conosciuto S. Gianna precisamente il 16 Maggio 2004, giorno della sua canonizzazione, prima di quel momento non ne avevo mai sentito parlare. Da allora ha lasciato un segno tangibile ed indelebile nella mia vita. Il suo esempio mi aiuta sempre. Ho cominciato a leggere la sua biografia e ad interessarmi di lei. Ricordo ancora il giorno in cui ho scritto per la prima volta a Gianna Emanuela, ricordo l'emozione che accompagnava le mie parole, o meglio, forse si trattava di disagio. Ma qualunque cosa fosse, la risposta di Gianna Emanuela mi mise subito, del tutto e definitivamente a mio agio. E così la famiglia di una santa è diventata... la mia famiglia. Conoscendo i Molla si comprende meglio ed in modo più concreto la stessa S. Gianna: la santa dell’ordinarietà. Tante sono state le volte in cui mi sono recato nei luoghi dove tutto parla di lei, incontrando coloro che l’hanno conosciuta, coloro che sono rimasti edificati da una santità alla portata di tutti. Il 3 Aprile 2010 è venuto a mancare l’ing. Pietro Molla, lo sposo, ed io ho avuto l’opportunità di partecipare al suo funerale, vissuto dall’intera famiglia con grande serenità. Pietro raggiungeva la sua amatissima Gianna in Paradiso, una grande consolazione nel cuore mi accompagnava: veramente è stato un uomo di Dio. Dal coanto mio conservo in modo speciale, della corrispondenza epistolare con Gianna Emanuela, una lettera del 2007 con una piccola dedica e la firma tremante ma ferma del carissimo Ing. Molla. Tre anni fa ho ricevuto un altro segno tangibile da parte della carissima Gianna Emanuela: un pezzo del merletto appartenente al vestito della Prima Comunione della Santa, autenticata dalla stessa figlia. Nelle diverse parrocchie in cui sono stato invitato a parlare di questa santa mamma lascio solitamente questa testimonianza: "Gesù ti amo" furono le sue ultime parole. "Gesù ti amo". Signore, dona anche a noi di ripetere sempre e soprattutto nei momenti maggiore sconforto e difficoltà di ripetere con fede indefettibile "Gesù ti amo". Una mamma che è stata soltanto fedele ai principi della fede del Vangelo. Fedeltà che tutti possono percorrere, perché la santità, dono di Dio, è dell’uomo. Leonardo Sellitri

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